La sostenibilità è sempre stata uno dei temi più discussi, non solo ai giorni nostri, ma anche nei secoli passati.
Nella letteratura italiana uno dei poeti che per primo ha introdotto questo argomento è senza ombra di dubbio Giuseppe Parini con la sua Ode intitolata “La salubrità dell’aria”.
Questa venne scritta nel 1759 in occasione di una riunione accademica a cui partecipò lo stesso Parini insieme a molti altri intellettuali lombardi.
Il tema proposto fu quello dell’aria, e il poeta spinto da uno spiccato senso civile e morale, lanciò per la prima volta un appello “ecologico” per sostenere la necessità di un miglioramento ambientale nella città di Milano, nella quale era evidente l'inquinamento atmosferico derivante dalla presenza delle marcite, che servivano ad aumentare la produzione agricola, ma rovinavano i terreni ed "appestavano" l'aria.
Parini elabora la tematica dell'inquinamento atmosferico attraverso lo strumento che egli riteneva più opportuno, la poesia.
Nell’Ode il poeta brianzolo ci descrive Milano, e ci mostra una città molto simile alle nostre dove l’egoismo e l'eccessiva bramosia di guadagno nuocciono non solo all’aria, ma anche e soprattutto alla salute pubblica: Tutto ciò viene messo in contrapposizione con lo scenario della campagna, antipodo della città corrotta che agisce solo in nome del guadagno e del proprio profitto disprezzando il comune interesse.
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